Cos’è l’autoclave?
Introduzione
Spesso sentiamo le assistenti del Centro Medico Odontoiatrico del Dr Massimo Trovato pronunciare frasi del tipo… “adesso avviamo l’autoclave”, oppure “l’autoclave ha appena finito il ciclo…ma cos’è l’autoclave?
Protocollo di sterilizzazione per avviare l’autoclave
Ora che abbiamo spiegato cos’è l’autoclave parliamo del processo di sterilizzazione.
Il processo di sterilizzazione deve avvenire in maniera logica e razionale. Deve seguire un preciso iter in 7 passaggi più il controllo periodico del materiale sterilizzato e deve avvenire in ambiente idoneo secondo un percorso “in avanti” dallo sporco al pulito e in posizione comoda per gli operatori.
Ogni operatore deve poter lavorare nelle migliori condizioni possibili sia per quanto riguarda la tempistica che per le condizioni ambientali.
Si sottolinea che ogni dispositivo medico che non sia monouso viene sopposto al processo di sterilizzazione senza eccezione alcuna.
Si specifica inoltre che ove possibile viene sempre privilegiato l’utilizzo di materiali monouso. Nel caso dei manipoli inoltre è presente una riserva di almeno 10 strumenti rotanti per ogni riunito (5 se metà giornata lavorativa) così come di 4 punte per ablatore (2 per metà giornata) per ogni unità operativa. In questo modo si viene a garantire un adeguato ricambio e scorta tenendo conto delle procedure di lavoro e dei tempi lavorativi necessari.
FASE 1: RACCOLTA degli strumenti contaminati
Prima di avviare l’autoclave bisogna eseguire un’accurata raccolta tramite vassoi e carrelli in modo da non maneggiare taglienti o pungenti direttamente. La raccolta degli strumenti utilizzati in quanto contaminati o potenzialmente contaminati viene effettuata indossando gli appropriati dispositivi di protezione individuali (DPI).
FASE 2: DECONTAMINAZIONE PREVENTIVA
I ferri operatori vengono immersi in una soluzione disinfettante specifica per i ferri per due ore (per altre sostanze enzimatiche in polvere o concentrate vedere le concentrazioni e i tempi di contatto) in una vaschetta chiusa per abbassare la carica microbica eventualmente presente sui dispositivi medici e rendere così meno rischiosa la manipolazione di tali strumenti.
FASE 3: DETERSIONE
I ferri operatori vengono ben sciacquati con acqua corrente, puliti con spazzole e scovolini. Dopo la prima fase manuale di pulizia tramite scovolini gli strumenti vengono trattati nel bagno a ultrasuoni che permette, tramite la cavitazione ultrasonica, una maggiore pulizia. La detersione determina la rimozione meccanica del materiale organico e dei microbi eventualmente presenti sulle superfici.
FASE 4: ASCIUGATURA
Dopo il trattamento di detersione gli attrezzi vengono ben risciacquati e asciugati con panni monouso per eliminare ogni traccia di umidità
FASE 5: CONFEZIONAMENTO: è la fase che precede l’immissione in autoclave
I ferri vengono confezionati con materiali da imballaggio idonei (imbustati) e certificati per la successiva sterilizzazione, in maniera tale da permettere la penetrazione e il contatto degli oggetti con gli agenti sterilizzanti: rivolti verso l’alto e non sovrapposti.
FASE 6: STERILIZZAZIONE in autoclave
Caricamento in autoclave per ciclo di sterilizzazione: 135 gradi per 20 minuti (con aggiunto il tempo di riscaldamento, fase di depressurizzazione, di raffreddamento e asciugatura) per strumenti metallici oppure 121 gradi per 20 minuti (con aggiunto il tempo di riscaldamento, fase di depressurizzazione, di raffreddamento e asciugatura) nel caso di materiali in gomma o in plastica.
Tutti i dispositivi da sterilizzare devono essere disposti in modo tale che ogni superficie sia direttamente esposta all’agente sterilizzante.
Il carico deve essere distribuito uniformemente facendo attenzione che non tocchi le pareti della camera, che sia sostenuto da apposite griglie, che non sia ammassato affinchè il vapore possa circolare liberamente.
E’ fondamentale non caricare eccessivamente l’autoclave per non impedire il libero fluire del vapore.
FASE 7: STOCCAGGIO in autoclave
Dopo l’apertura dell’autoclave si procede alla rimozione dei ferri e alla datazione delle buste e alla numerazione delle buste i riferimento al ciclo effettuato
Infine il materiale sterilizzato viene riposto in cassetti protetti dalla luce e in modo che il suo utilizzo sia sequenziale.
Il materiale così immagazzinato avrà un termine temporale di conservazione di 30 giorni nel caso imbustato in busta termosaldata singola e di 90 giorni nel caso di doppia busta termosaldata.
CONTROLLI PERIODICI dell’autoclave e degli strumenti imbustati
I cassetti con il materiale riposto saranno periodicamente ispezionati per controllare l’eventuale scadenza e nel caso che tale evenienza avvenga si procederà al riconfezionamento e al ristoccaggio.
L’autoclave viene periodicamente controllata ed ispezionata dallo staff e dai tecnici specializzati: cos’è l’autoclave se non funziona correttamente? Un fornetto per i cornetti della mattina! Inutile e pericoloso.
Si sottolinea l’importanza dell’utilizzo cronologico sequenziale dei dispositivi riposti in maniera tale da mantenere un flusso continuo di strumenti sterilmente validi.
ACCERTAMENTO PROCEDURA DI STERILIZZAZIONE: viraggio-controllo spie autoclave.
Controllare il viraggio nelle buste quotidianamente e periodicamente (settimanalmente) fare il test Helix (verso il termine della giornata a cadenza al max settimanale)e Bowie Dick (sempre a inizio giornata lavorativa). Ogni due settimane viene pulita la camera della sterilizzatrice con pastiglia enzimatica e relativo programma o comunque quando compare sul display la necessità di pulizia; al termine del processo tramite degli stracci appositi e dell’alcol verranno strofinate le pareti della camera fino a che lo straccio non rimarrà bianco. Durante la procedura il cestello i vassoi verranno detersi a parte con detergente per stoviglie e alcol successivamente. Per le nuove autoclavi attenersi alle procedure dei rispettivi manuali.